La Via Cassia è una tra le più importanti delle vie consolari romane che congiungeva Roma a Florentia (l’attuale Firenze) poi prolungata sino alla via Aurelia passando per Lucca e Pistoia, anche utilizzata come percorso destinato a rapidi spostamenti di truppe verso la Cispadania. Le origini della via Cassia sono incerte come piuttosto incerta parrebbe l’identificazione del personaggio pubblico (Curator o Console) che le diede il nome.
Uscendo dalle Mura Serviane da Porta Fontanalis, la prima parte, era comune con la via Flaminia; la Cassia antica inizia il suo percorso da Ponte Milvio per poi dirigersi verso il settore N-E costeggiando il fosso dell’Acqua Traversa dove sono stati trovati resti del basolato che attualmente non sono più visibili. Giunti alla zona di Villa Manzoni, gli scavi condotti in epoca moderna hanno riportato alla luce i resti della villa di Lucio Vero che si trova nel tratto in cui la via Cassia e la via Clodia condividono un tratto in comune. Dalla via Clodia si separava invece al IX miglio, all’altezza dall’attuale “La Storta”. Subito all’inizio della via, verso il decimo chilometro, nella parte ora all’interno della città, si giunge alla piccola cappella di S. Andrea e più avanti al sepolcro noto come Tomba di Nerone, che dà anche il nome alla zona, benché il sarcofago sul ciglio della strada, poco prima del km 10, contenga in realtà i resti di Publio Vibio Mariano. Nelle vicinanze del sepolcro sono stati trovati dei bloccchi di tufo che facevano parte del vecchio tracciato stradale. Proseguendo sulla via Cassia troviamo i resti di un antico sepolcro in calcestruzzo a forma di torre e più avanti sulla destra nei pressi dell incrocio con la via Trionfale, al Km 14, 50, sono visibili i resti del casale denominato torre di Spizzichino.