La chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma fu eretta, secondo la tradizione, dopo l’apparizione della Madonna in sogno a Papa Liberio.
La notte fra il 4 ed il 5 Agosto 352 d.C. il Pontefice avrebbe sognato la Madre di Cristo che lo invitava a costruire una Basilica dove l’indomani avrebbe trovato la neve, e fu proprio in questo luogo che in piena estate miracolosamente nevicò.
Per questi fatti dall’epoca della sua fondazione, la Basilica di Santa Maria Maggiore venne anche definita “Basilica Liberiana” o “Santa Maria della Neve”.
La struttura sorge come punto focale di quel grande progetto urbanistico dovuto a Papa Sisto V, che voleva collegare le maggiori basiliche con alcune strade rettilinee. Essa si caratterizza esternamente per la facciata, che emerge fra due palazzi civili dovuta ai progetti di F.Fuga del 1743 e per il campanile romanico del 1375 d.C., che con i suoi 75 metri circa è anche il più alto di tutta Roma.
La basilica di Santa Maria Maggiore si sviluppa su tre navate, divise da colonne con capitelli ionici per una lunghezza di oltre 85 metri fino all’abside rifatta dal Pontefice Nicolò IV fra il 1288 ed il 1292. L’arredo interno è composto dai soffitti a cassettoni di Giuliano da Sangallo e da una serie di mosaici che, lungo la navata centrale e sull’arco trionfale sembrano essere originari del V secolo d.C., mentre sull’abside vengono comunemente attribuiti all’opera del 1295 d.C. di Jacopo Torriti.