Città del Vaticano – Castel Sant’Angelo
La Città del Vaticano a Roma è uno stato autonomo diretto dal Pontefice e riconosciuto ufficialmente con i Patti Lateranensi del 1929 dalla Repubblica Italiana.
Lo Stato del Vaticano si colloca sulla riva destra del fiume Tevere, intorno alla Basilica di San Pietro, sui luoghi dell’antico “Ager Vaticanus”, dove, nel primo periodo della Roma imperiale, fra i molti cristiani che subirono il martirio, sembra ci fosse anche lo stesso San Pietro.
Per ordine di Mussolini, intorno al 1936, l’assetto urbanistico del quartiere antistante il colonnato del Bernini fu radicalmente cambiato, e per far posto a Via della Conciliazione furono abbattuti parte degli antichi borghi. La strada, che ovviamente stravolge il significato del Colonnato ed il rapporto che l’opera aveva con il resto dell’Urbe, fu soprattutto segno tangibile della volontà di ricomporre definitivamente il dissidio fra lo Stato Italiano e la Chiesa unendo idealmente la Basilica del Vaticano con i palazzi del Quirinale e del Campidoglio al centro di Roma.
Oggi la Città del Vaticano è il più piccolo stato del mondo con i suoi circa 440.000 mq, ma mantiene i privilegi di uno stato indipendente quali avere proprie rappresentanze pubbliche, propri valori filatelici e numismatici ed organi ufficiali di stampa, come ad esempio la testata dell’Osservatore Romano.
A pochi metri da Via della Conciliazione si erge un monumento tra i più significativi della Capitale, ovvero Castel Sant’Angelo, fortezza storica più volte modificata in età medievale e rinascimentale. Sia la struttura originaria di Castel Sant’Angelo a Roma, sia l’antistante Ponte Elio, oggi noto con il nome di Ponte Sant’Angelo, vengono costruiti dall’architetto Demetriano fra il 117 ed il 138 d.C. come mausoleo per la famiglia dell’imperatore Adriano.
L’edificio a pianta quadrata di circa 90 metri di lato aveva un basamento alto 14 metri sul quale sorgeva un corpo cilindrico dal diametro approssimativo di 64 metri e dall’altezza di 21, con al vertice la statua dell’Imperatore (personificazione del dio Sole) nell’atto di condurre una quadriga.
Nel 271 d.C. tuttavia la struttura con l’aggiunta dei bastioni difensivi viene trasformata in avamposto delle mura aureliane sulla riva destra del Tevere.
Nel 1277 Castel Sant’Angelo diviene proprietà dello Stato della Chiesa che ne determina la completa trasformazione in fortezza-prigione e costruisce il collegamento ai Palazzi Vaticani attraverso il corridoio fortificato del “passetto”.
Il nome di Castel Sant’Angelo deriverebbe da un’apparizione miracolosa durante la peste del 590 d.C.; secondo la tradizione, papa Gregorio Magno raccolto in processione avrebbe avuto la visione di un angelo che rinfoderava la spada ed avrebbe interpretato quel gesto come l’annuncio della fine della pestilenza nell’Urbe.
A memoria dell’evento, sul vertice della Mole Adriana, venne posta una statua in legno, in seguito sostituita da più versioni in marmo e da una in bronzo fusa nel 1527 per forgiare cannoni; la statua attuale, la sesta, si deve all’opera dell’artista Werschaffelt e risale al 1753.
L’interno dell’edificio, oggi visitabile grazie al relativo Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, è composto di cinque piani, ed ingloba oltre a numerosi ambienti di epoca romana anche diverse sale affrescate di progetto rinascimentale.
Secondo la tradizione la Basilica di San Pietro sorge sulla tomba dell’apostolo Pietro, crocifisso e giustiziato intorno al 60 d.C., sul luogo che il pontefice Anacleto volle segnare con la costruzione di un “trofeo”.
Fu solamente con l’impero di Costantino e il riconoscimento della religione cristiana come culto ufficiale dell’impero romano che si gettarono le fondamenta della basilica paleocristiana di San Pietro.
I lavori, avviati nel 315 d.C., giunsero a compimento circa undici anni più tardi, quando papa Silvestro II consacrò la chiesa con una cerimonia solenne. Dopo più di un millennio di storia l’edificio, nel quale erano anche ospitati alcuni affreschi di Giotto, era ormai in una condizione di pesante degrado quando Papa Nicola V ne decise un radicale restauro affidato a Leon Battista Alberti e a Bernardo Rossellino.
Dopo la morte del Pontefice, tuttavia, Papa Giulio II decise di interrompere i lavori varando il progetto per la costruzione di una nuova cattedrale.
Nel 1506 d.C. l’incarico venne affidato al Bramante che cominciò con l’abbattere la basilica preesistente e con il gettare le basi di quella che sarebbe stata la più grande cattedrale della Cristianità.
Negli oltre cento anni necessari a portare a compimento i lavori della Basilica si alternarono alla direzione della “Fabbrica di San Pietro” i più famosi artisti dell’epoca; da Raffaello Sanzio, che intorno al 1514 d.C scelse di trasformare l’impianto dell’edificio bramantesco in una croce latina, ad Antonio da Sangallo il Giovane e a Michelangelo, che, sotto il pontificato di Paolo III, oltre a decidere di ricuperare il progetto a croce greca originale, disegnò la cupola di cui seguì personalmente la realizzazione fino alla morte del 1564 d.C.
Nei circa trenta anni che seguirono, la “Fabbrica di San Pietro” venne affidata prima alla direzione del Vignola e poi a quella degli architetti Giacomo Della Porta e Domenico Fontana a cui si deve ascrivere il merito di aver portato a compimento intorno al 1588 d.C. il progetto michelangiolesco della cupola.
La Basilica di San Pietro raggiunse l’attuale aspetto grazie all’intervento di Carlo Maderno, che, ritornò all’impianto basilicale a croce latina, e definì l’aspetto scenografico della facciata caratterizzato dalla scalinata, le colonne affioranti nelle murature, le finestre con la loggia delle benedizioni al centro ed in alto le tredici statue di Gesù, Giovanni Battista e gli apostoli.
I lavori sulla basilica si conclusero sotto il pontificato di Urbano VIII nel 1626 d.C., ma solamente fra il 1655 d.C. ed il 1667d.C. per volere di Alessandro VII, Bernini progettò e realizzò il grande portico a colonnato di Piazza San Pietro e pose al centro l’obelisco del I secolo a.C. proveniente da Eliopoli.
La Basilica di San Pietro, oggi in grado di accogliere 20000 fedeli, è alta oltre 130 metri e lunga circa 190, i soffitti delle navate raggiungono quasi i 44 metri e la cupola circa i 120 metri all’interno ed i 136 sulla lanterna esterna; gli interni, caratterizzati dalle vastissime decorazioni a mosaico, sono anche lo scrigno prezioso per alcune delle più celebri opere d’arte al mondo, quali ad esempio il Baldacchino del Bernini e la statua della Pietà di Michelangelo.
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