La Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, sorge nella parte meridionale del colle Celio, sulle proprietà che in epoca imperiali appartennero alla famiglia dei Laterani ed ai quali furono sottratte da Nerone dopo che il console Plauzio Laterano aveva attentato alla sua vita durante una congiura.
Dopo alcuni interventi minori degli imperatori Marco Aurelio e Settimio Severo, intorno al 313d.C. nell’area fu edificata per ordine di Costantino una basilica a cinque navate dedicata a Cristo Salvatore Ceduta in dono al Pontefice, la basilica di San Giovanni in Laterano, dopo essere stata la sede del primo concilio di Melchiade contro i Donatisti, subì i saccheggi di Alarico e dei Vandali di Genserico. A partire dal 440 d.C. la struttura subì numerosi restauri ed interventi ad opera di Leone Magno, Ilario, Adriano I e Sergio II, tuttavia a causa del terremoto del 896 d.C. la chiesa fu quasi completamente distrutta.
Più volte, anche in seguito, San Giovanni in Laterano fu danneggiato da calamità naturali come gli incendi del 1308 e del 1361, ed i terremoti del 1349 o dai saccheggi dei popoli invasori come l’esercito di Ladislao d’Ungheria nel 1413, ma sempre i vari Pontefici tornarono a restaurare ed accrescere la magnificenza della basilica, come fecero in tempi diversi Urbano V, Gregorio IX e Martino V. Quando ormai erano trascorsi più di 1300 anni dalla posa della prima pietra, a causa del dissesto statico delle strutture portanti, si rese necessaria una completa riedificazione che Innocenzo X volle affidare al Borromini.
La facciata a cinque fornici caratterizzata dalle 15 grandiose statue di Cristo circondato da Santi, è invece progetto del 1734 di Alessandro Galilei, che, secondo alcuni, fu preferito a Luigi Vanvitelli dal Pontefice Clemente XII per le comuni origini toscane. Attraverso il portico in facciata, che ospita la statua di Costantino posto anticamente presso le terme imperiali sul Quirinale, e le cinque porte, fra cui quelle centrali in bronzo del I secolo a.C. furono fuse per il palazzo del Senato nel Foro, si accede alla basilica a 5 navate con impianto a croce latina lungo approssimativamente 130 metri. L’interno della Basilica di San Giovanni in Laterano ospita alcuni preziosi tesori artistici:
Il soffitto della scuola di Michelangelo databile intorno al 1562 d.C.
Il pavimento a mosaico del Vassalletto del XIII secolo
L’altare papale con tabernacolo sotto l’arco trionfale anch’essi del XIII secolo
I reliquiari opera del Valadier, in sostituzione di quelli trafugati durante l’occupazione francese di Roma del 1799, contenenti i teschi di San Pietro e San Paolo.
I mosaici di Jacopo Torriti e Jacopo da Camerino e la “cattedra” del vescovo di Roma nell’abside.
Il chiostro con le colonnine tortili ricoperte da mosaici del Vassalletto oggi purtroppo andati perduti.
Ancora oggi il complesso di San Giovanni in Laterano è considerato la chiesa “Caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et Orbis” tanto che, qui trovarono fine con i Patti Lateranensi del 1929 gli attriti fra Santa Sede e Stato Italiano circa il possesso di beni temporali da parte del Pontefice, e che anche Papa Giovanni Paolo II volle contribuire all’arredo della basilica con un dipinto dedicato alla Madonna Nera di Czestochowa, oggi ospitato presso la cappella Massimo.