Trastevere – Gianicolense
Trastevere di Roma è ritenuto da molti come il quartiere più autenticamente romano, perché, pur essendo non lontano dalle aree a maggiore vocazione turistica della città ha mantenuto il proprio caratteristico ritmo e stile di vita.
Il tessuto urbano, ricco di locali tipici e mercati, si avvolge con un vasto reticolo di vicoli intorno alla piazza principale di Santa Maria in Trastevere.
La chiesa fondata intorno al 220 d.C. fu ricostruita con l’aggiunta del campanile nel 1138 d.C. da Papa Innocenzo II e terminata, per volere di Papa Clemente XI, con il portico antistante la facciata su progetto di Carlo Fontana nel 1702 d.C.
Sulla facciata sono applicati alcuni mosaici risalenti al XII, raffiguranti la Vergine in trono col Bambino ed una processione di dieci Vergini; l’interno, invece, con colonne di spoglio e capitelli probabilmente originari di un antico tempio egizio, è arredato oltre che da mosaici ed affreschi di Pietro Cavallini nell’abside, dai soffitti di Domenichino e dalla decorazioni di Carlo Maratta.
Nei pressi della chiesa di Santa Maria di Trastevere è possibile anche visitare l’Accademia dei Lincei fondata nei primi anni del ‘600 da Federico Cesi e la Galleria Corsini dove sono ospitate numerose opere del periodo che spazia dal Manierismo al Barocco di Guido Reni, Lanfranco, Tiepolo, Canaletto, Carlo Maratta e Luca Giordano.
Il dodicesimo quartiere di Roma è chiamato Gianicolense ( dal nome del colle Gianicolo, nel rione di Trastevere, da cui è avvenuta la prima espansione urbana nell’area ), ed è situato nella zona sud della città, a ridosso delle Mura Aureliane e del Tevere; è delimitato dall’Aurelia Antica, dalla Via Portuense, e dalle Mura Gianicolensi che delimitano Trastevere, fino a via del Casaletto.
Il quartiere viene generalmente chiamato “Monteverde“, e gli abitanti fanno comunque delle distinzioni: esiste infatti la zona Monteverde Vecchio ( quella che si estende sul monte vero e proprio ), la Monteverde Nuovo ( che si allarga nella vallata ai piedi del Gianicolo ) e i Colli Portuensi.
Oltre via del Casaletto vi è il suburbio Gianicolense, nel quale vi è il Parco della Valle dei Casali e borgate popolose come Bravetta (o Borgata Villini).
Monteverde ( e quindi il Gianicolo ) è parte delle ultime colline che si trovano sul lato destro del Tevere, come quella del Vaticano e di Montemario; i famosi “sette colli” di Roma sono invece sull’altra sponda.
Monteverde Vecchio, incluso dal piano regolatore del 2002 nella “città storica”, copre un’area che va da Porta San Pancrazio ( lungo Via Carini, al termine della quale, in piazza Rosolino Pilo, sorge la chiesa Regina Pacis ) a Ponte Bianco ( un ponte degli anni ’20 che permette alla circonvallazione gianicolense di scavalcare la ferrovia Roma-Viterbo ), fino a via Vitellia, via di Donna Olimpia e viale Trastevere.
Monteverde Nuovo, invece, prosegue oltre Via Donna Olimpia, fino ai Colli Portuensi. Queste zone, abitate inizialmente da ricchi, ospitarono durante il periodo fascista anche numerosi sfollati ( per loro sono state edificate le palazzine delle case popolari in via di Donna Olimpia ) e la realizzazione dell’ospedale San Camillo ha contribuito ad attirare i ceti medi ( dottori, impiegati e professionisti ).
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